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Una “Unione di cittadini”: Convergenze e divergenze nello status giuridico delle diverse categorie di soggetti disciplinate dal diritto UE

Già nella fondamentale sentenza Van Gend en Loos del 1963, la Corte di giustizia dell’Unione europea affermava che il diritto UE “è inteso a conferire ai singoli diritti che diventano parte del loro patrimonio giuridico”. Ma chi sono i “soggetti” del diritto UE? Nel corso del processo di integrazione europea si è assistito a un'evoluzione significativa. Al tempo della sentenza Van Gend en Loos, i principali beneficiari erano i cittadini degli Stati membri che esercitavano un'attività economica. In seguito, l'ampliamento delle competenze dell'Unione e l'adozione di normative di armonizzazione in molti settori rilevanti per la vita dei cittadini hanno ampliato la gamma dei beneficiari del diritto UE. Il Trattato di Maastricht ha poi determinato un’ulteriore svolta con l'introduzione della cittadinanza dell'UE, che, secondo la nota definizione della Corte di giustizia, “è destinata a essere lo status fondamentale dei cittadini degli Stati membri”. In effetti, il recesso del Regno Unito dall'Unione ha messo drammaticamente in primo piano la distinzione tra cittadini UE e non, evidenziando il valore aggiunto dell’essere cittadini UE in termini di garanzia dei diritti individuali e portata della libertà di circolazione.

A ben vedere, però, la distinzione binaria tra cittadini UE e di Stati terzi riflette solo un segmento della realtà, non riuscendo a mettere in debita luce una moltitudine di situazioni personali che trovano ugualmente la loro origine nel diritto UE, primario o derivato, e che da questo traggono una certa protezione, di natura sostanziale e procedurale. Ad esempio, tra i cittadini di paesi terzi emergono alcune “categorie speciali”, come i familiari di cittadini UE, i soggiornanti di lungo periodo, i richiedenti protezione internazionale nell'ambito del Sistema Comune Europeo di Asilo, i minori migranti non accompagnati. Inoltre, alcuni diritti di cittadinanza dell'UE (in particolare quelli relativi ai rapporti con le istituzioni, gli organi e gli organi dell'Unione) non sono limitati ai cittadini degli Stati membri. Lo stesso vale per la maggior parte dei diritti fondamentali garantiti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'UE.

La ricerca proposta si concentrerà quindi su due questioni principali:

- qual è la sostanza alla base della definizione della Corte di giustizia della cittadinanza UE come “status fondamentale dei cittadini degli Stati membri”?

- qual è la sostanza della distinzione formale tra cittadini UE e non UE?

Osservando lo stato attuale del diritto dell’Unione “dietro le etichette”, ed esplorando le convergenze e le divergenze tra le diverse situazioni personali che da esso traggono origine, la ricerca cercherà di accertare il reale contributo di tale diritto alla definizione dello statuto giuridico degli individui che si collocano nel suo raggio di azione.

La discussione dei risultati della ricerca costituirà l’oggetto del convegno conclusivo del progetto TrustEU, che vedrà la partecipazione anche di rappresentanti di istituzioni dell’Unione e di think-thank che si occupano di temi affini alla ricerca stessa.

 

Coordinatrice: Nicole Lazzerini

Ultimo aggiornamento

24.11.2021

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